Il governo della risorsa idrica nel Bresciano tra storia e attualità

Il tema della gestione dell’acqua al centro del seminario dello scorso 22 marzo presso il Museo del Ferro di Brescia

Il fiume Bova, l’antico canale che prende le sue acque dal Mella, e la pala meccanica di quello che è ora il Museo del Ferro (nella foto) nel quartiere San Bartolomeo a nord della Leonessa rappresentano un’icona dello strettissimo legame con le acque dell’intero territorio bresciano. Il museo – una delle tre sedi del Musil il Museo dell’Industria e del Lavoro – ha ospitato un’iniziativa per la Giornata mondiale dell’Acqua dello scorso 22 marzo, dedicata al governo della risorsa idrica nel Bresciano tra storia e attualità.

L’incontro, organizzato da ANBI Lombardia con i due consorzi di bonifica Oglio Mella e Chiese insieme all’Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali di Brescia, è stata l’occasione per un confronto a tutto campo sui temi della gestione dell’acqua. Temi che hanno anche una forte valenza culturale, come ha ricordato R. Capovin. Il direttore del Musil ha sottolineato l’impegno condiviso con ANBI Lombardia nell’ambito dell’European Route of Industrial Heritage per lo sviluppo della Strada regionale dell’Acqua che percorre i luoghi simbolici legati all’uso di questa risorsa.

Gli usi plurimi dell’acqua hanno necessità di un approccio multidisciplinare dove i dottori agronomi e forestali hanno un ruolo fondamentale, anche in termini di pianificazione territoriale. Così il presidente dell’ordine provinciale G. Bara ha aperto il suo intervento centrato sul contributo storico e attuale dei tecnici bresciani nello sviluppo del governo dell’acqua.

I cantieri in corso dei consorzi di bonifica bresciani danno conto di questa capacità progettuale. Il vicedirettore del Consorzio di bonifica Chiese F. Proserpi ha tratteggiato numeri e obiettivi dell’opera di recupero di una cava dismessa a Calcinato, che diventerà un bacino polifunzionale con la trasformazione del sistema irriguo di quasi 200 ettari dell’alta pianura orientale. La stessa Provincia di Brescia ha formalmente chiesto ai consorzi una manifestazione d’interesse a un possibile futuro utilizzo quali vasche di laminazione o bacino di accumulo delle aree oggetto di coltivazione, eventualmente anche pregressa, incluse negli Ambiti Territoriali Estrattivi individuati dal Piano Cave.

Le vasche di laminazione e l’impegno nella sicurezza idraulica sono stati al centro dell’intervento del Consorzio di bonifica Oglio Mella che, dopo anni di gestione in convenzione, vede ora l’intero reticolo idrico minore del Comune di Brescia tra il reticolo di propria competenza diretta. Una sfida importante che vedrà già quest’anno un investimento dedicato all’automazione e al telecontrollo di alcune opere di regolazione lungo l’asta del fiume Mella.

L’iniziativa si è conclusa con l’intervento di C. Gandolfi nella sua duplice veste di docente di Idraulica Agraria nell’ateneo milanese e di presidente del Consorzio dell’Oglio, ente regolatore del lago d’Iseo. L’analisi dell’evoluzione dei dati idrologici in questi novant’anni di regolazione del Sebino è stata lo spunto per tornare sull’approccio alle sfide climatiche basato sull’innovazione e sulla tecnologia.

Articolo di Diego Balduzzi, dottore agronomo